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L’umidità relativa e l’umidità assoluta sono due modi diversi di misurare la quantità di vapore acqueo presente nell’aria.

L’umidità assoluta è la quantità effettiva di vapore acqueo presente nell’aria, espressa in grammi per metro cubo.

L’umidità relativa, invece, è il rapporto tra la quantità di vapore acqueo presente nell’aria e la quantità massima di vapore acqueo che l’aria può contenere a una determinata temperatura e pressione, espressa in percentuale.

In altre parole, l’umidità relativa indica quanto l’aria è vicina alla saturazione, ovvero al punto in cui il vapore acqueo comincia a condensarsi in goccioline d’acqua.

Il dato che interessa a noi è quello dell’umidità relativa, che viene rilevata dagli igrometri che si trovano facilmente in commercio.

Per questo motivo troviamo essenziale controllare i nostri humidor con igrometri digitali capaci di fornirci le informazioni necessarie per preservare al meglio i sigari. Il solo valore di umidità relativa, come spiegato poco sopra, è un dato incompleto se non rapportato alla temperatura del momento.

Indicativamente per la corretta conservazione dei sigari caraibici si può seguire la regola del 90: la somma di umidità relativa e temperatura rilevata dai nostri dispositivi deve dare all’incirca il totale di 90.
Quindi in periodi caldi abbasseremo il valore dell’umidità e viceversa lo terremo alto nelle stagioni più fredde.

I sigari toscani invece preferiscono un’umidità decisamente inferiore, diciamo che non si va sopra il 62% in genere; alcuni preferiscono direttamente non conservarli in humidor. La funzione principale del tenerli in ambiente controllato (mobile humidor, giara o semplice cassetto) sta nel preservarli da repentini sbalzi di temperatura e umidità.

 

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