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Quale cornice migliore di uno speakeasy come il Mille806 per presentare ai nostri amici i sigari premium di RoMa Craft?

A parte l’assonanza con la linea di di sigari Intemperance che rispolvera periodi e personaggi relativi al proibizionismo avevamo bisogno di artisti dietro al bancone, in grado di associare prodotti di prima qualità a delle mani di livello.

Per scaldare i motori abbiamo goduto del menu a noi dedicato comprendente diverse portate molto particolari e gustose.

Per esaltare al meglio un sigaro così particolare abbiamo deciso di creare un percorso a tappe lungo tutta la fumata, scandita da due cocktail iconici come abbinamenti col fumo lento: l’Old Fashioned ed il Sazerac.

L’onnipresente Simone Parisi, degustatore AIS, ci ha illustrato e fatto assaggiare prima i due whisky in purezza che vanno a creare l’Old Fashioned rivisitato del Mille806, un bourbon Evan&Williams ed il Rittenhouse Rye, per poi passare nella seconda parte della fumata, alla bevuta in purezza del cognac che sarebbe stato il protagonista del successivo Sazerac.

Ospiti d’onore della serata Lorenzo Venegoni e Stefano Bertini, rispettivamente importatore di LV Premium Cigars e proprietario del deposito fiscale B.L.S.

Grazie a loro abbiamo scoperto la storia di RoMa Craft, di come i loro prodotti siano stati introdotti nel mercato italiano e della creazione delle diverse linee che compongono il loro portfolio.

Ma il vero evento è stato il poter aprire una delle ultimissime scatole disponibili in Italia del Quinquagenario: un sigaro creato per commemorare i 50 anni di uno dei due proprietari di RoMa Craft, Skip Martin.

Vista l’idea del sigaro, una produzione non continuativa ma straordinaria legata all’evento, Skip ha deciso di regalarsi un’esperienza e spostarsi eccezionalmente in Repubblica Dominicana in visita al guru Ernesto Perez-Carrillo a provare una serie di tabacchi a lui sconosciuti e creare con essi un sigaro che comunque lo potesse rappresentare. Anche la produzione del Quinquagenario è avvenuta eccezionalmente in Repubblica Dominicana e non in Nicaragua.

Una serata molto interessante, riuscire a riconoscere le due diverse mani durante la fumata, avendo già avuto modo di ospitare nei nostri humidor i sigari E.P. Carrillo, condita da una fumata elegante ma di carattere.

Sarà altrettanto interessante più avanti potersi nuovamente incontrare per testare un’altra collaborazione di Carrillo con una ditta storica ed analizzare (e magari riconoscerne il tocco) il lavoro di questo pilastro del mondo del sigaro.

Ma questa è un’altra storia, che vi sveleremo fra un po’.

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